adidas Terrex Agravic Speed Ultra: ll
adidas Terrex Agravic Speed Ultra: ll
adidas Terex Agravic Speed Ultra è una scarpa da trail leggera e reattiva di prestazioni di adidas. Agravic Speed Ultra è la scarpa da trail più veloce di adidas, grazie a tecnologie entusiasmanti come l'intersuola Lightstrike Pro e gli Energy Rods, tecnologie che di solito si trovano nelle scarpe da corsa più veloci di adidas su strada, ma ora anche sul trail. La scarpa ha un drop di 8 mm. La tomaia è ultraleggera e traspirante, contribuendo a mantenere il peso basso. La suola esterna ha un motivo di trazione medio con tacchetti tra 3,5-2,5 mm.
adidas Terrex Agravic Speed Ultra: le supershoes vanno fuori strada
Hanno uno stack importante e le barre in carbonio. Hanno un rocker pronunciato e la mescola Lightstrike Pro. Il supertrail è servito.
Le adidas Terrex Agravic Speed Ultra si distinguono per il loro pronunciato rocker, progettato per spostare il peso del trail runner in avanti e massimizzare la propulsione.
Incorporano la tecnologia Lightstrike Pro e usano le Energy Rods in carbonio infuso, offrendo reattività e ammortizzazione per lunghe distanze senza compromettere la sensibilità del piede al terreno.
Disponibili a partire dalla primavera 2024 a 230 euro.
Per accorgersi che le adidas Terrex Agravic Speed Ultra sono qualcosa di completamente diverso dalle usuali scarpe da trail basta guardarne il profilo: il rocker è molto molto molto pronunciato. Ho detto “molto”? Lo è: molto.
Questo tipo di profilo dell’intersuola – che significa letteralmente “dondolo” – ha lo scopo di spostare il peso del runner e il suo centro di propulsione in avanti. Si tratta insomma di una geometria instabile per forma. “Instabile” è qualcosa che è meglio non sentir dire in un trail tecnico e su superfici molto irregolari, ma adidas ha le sue ragioni, testate tra l’altro nella recente edizione dell’UTMB dove due atleti le indossavano (anche se saranno disponibili al pubblico solo nella primavera del 2024).
adidas lo chiama “rocker dinamico”, a suggerire che non ha una funzione statica ma che, anzi, serve proprio a mettere chi le indossa nella condizione di avere il massimo della propulsione in avanti. Il ragionamento è inedito nel mondo trail, abituato a profili molto più piatti e a sfruttare tutta la superficie utile del battistrada. Ovviamente una soluzione del genere non potrebbe funzionare senza un’intersuola adeguatamente proporzionata ed è soprattutto in questa che le Terrex Agravic Speed Ultra mostrano quanto DNA condividono con le loro cugine da strada.
Se ci sono infatti scarpe a cui si richiamano esplicitamente, queste sono quelle della famiglia Adios Pro, cioè i modelli più performanti di adidas. Dai quali derivano non solo la geometria ma anche le soluzioni tecnologiche, tanto da farle scambiare per scarpe da strada, se non fosse per la suola tassellata Continental.
Chi le ha provate le ha descritte sinteticamente come le prime supershoes (cioè scarpe con intersuole con stack oltre i 40 mm e che impiegano mescole molto particolari) da montagna e in effetti, anche vedendo i materiali e le soluzioni tecnologiche impiegate, non si può che essere d’accordo.
Intersuola
La presenza della mescola ultraleggera e superreattiva di adidas Lightstrike Pro è evidente, tanto da “tracimare” dai bordi. La sua funzione è sia quella di creare la sagoma del rocker che quella di ammortizzare e scaricare la propulsione energetica nella zona su cui queste scarpe lavorano di più, ossia il mesopiede.
Non c’è però solo la mescola Lightstrike Pro. Come per alcuni modelli da strada adidas (fino al vertice di gamma, ossia le Adizero Adios 3), le Terrex Agravic Speed Ultra hanno anche le Energy Rods, ossia le barre in carbonio infuso che replicano il disegno delle ossa del piede e che funzionano come un esoscheletro che protegge e aggiunge energia allo stacco da terra.
Le perplessità che ci sono state fino a oggi sull’impiego della piastra di carbonio nel mondo trail hanno sempre riguardato il non particolarmente apprezzabile contributo di questa soluzione o il fatto che togliesse sensibilità al piede, prerogativa fondamentale quando devi “sentire” il terreno per valutare come e dove correre e per misurare lo sforzo e l’equilibrio.
Le Energy Rods, concentrandosi solo dove è necessario e non essendo uno scudo fra la pianta del piede e il terreno, potrebbero essere la soluzione giusta.
Le Terrex Agravic Speed Ultra sono già state testate in gara alla Transgrancanaria, alla Western States 100 e, come dicevamo, alla UTMB 2023, a indicare chiaramente la loro vocazione per le lunghe e lunghissime distanze. E anche il coinvolgimento di adidas nel proporre una soluzione dirompente e innovativa per un settore, come il trail, che ama sperimentare ma che ha comprensibilmente molto a cuore la sicurezza di chi corre.
Tomaia
Un altro aspetto sorprendente di queste Terrex è la tomaia, molto leggera ma resistente e con pochissimi rinforzi nei punti più esposti, come la punta. Anche la linguetta ha un disegno leggero e poco spesso, e un profilo basso sul collo del piede, tanto da assomigliare molto ai modelli da strada.
La sua larghezza è più pronunciata in punta e nel mesopiede, in modo da lasciare il piede libero di cercare la propria stabilità aprendosi il più possibile. Non è escluso – ma le dovremmo prima provare – che la scelta di un’ampia toebox sia anche legata alla necessità di bilanciare l’instabilità (controllata e voluta, ricordiamo) lasciando il piede libero di aprirsi fino a trovare l’appoggio migliore.